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Oggi spuntano in qualche angolo della mia

mente Dario Fo e Franca Rame, parliamone

Un coppia straordinaria nella vita, nel lavoro, nella testimonianza di sé

di Aldo Carpineti

Cassis, non è Provenza ma quasi
Cassis, non è Provenza ma quasi

Non ha attinenze con Pistoia né con la sua provincia. Scrivo qui per scelta redazionale-logico-cronologica. Del resto, si sa che, almeno su alcune delle testate locali di Reteluna, queste convenzioni valgono e non valgono e, in genere dappertutto, il fatto territoriale è sempre più esile e, per fortuna, superato dalle abitudini e dal pensiero comune. I limiti imposti da confini politici, sociali, convenzionali sono sempre più roba da tempi passati non auspicabili né recuperabili. Restano i confini naturali, quelli, in genere, sono un po più sani, a volte indiscutibili, altrimenti, quando senza controindicazioni, appianabili. Siamo cittadini del mondo, tendiamo a parlare una lingua comune, pur nel rispetto delle tradizioni e delle unicità legate a tutto il vissuto e trascorso individuale. Ed il folklore locale resta legittimamente come un fatto che non appartiene al tempo. Così come tante manifestazioni care soprattutto a questa Terra Toscana: i Palii, le Contrade, i Tornei, mirabili quando non spinti ad esasperazioni esagerate.

Questo sproloquio per dire che oggi stampo su Reteluna Pistoia piuttosto che altrove un ricordo di un personaggio del recente passato, milanese come pochi altri, e tuttavia interprete di se stesso in modo totalmente libero o quasi. Un personaggio dell'Italia migliore (direi del mondo migliore), tanto da avere riconoscimenti di valore internazionale ai maggiori livelli.

Dario Fo
Dario Fo

Intendo parlare del Premio Nobel Dario Fo. Interprete di scelte politiche sue e giustificatissime proprio perché portate con intelligenza, garbo, spirito giocoso. Senza rinunciare alla serietà del profondo di esse. Ognuno ha diritto alle proprie idee, professarle nel modo giusto è cultura, gusto, armonia. Non voglio schierarmi, sotto questo punto di vista né con lui né contro di lui, riconosco però la coerenza e il coraggio di una testimonianza bella ed efficace. Ce ne fossero...

Un ricordo però di Dario Fo e della meravigliosa Franca Rame come persone di Teatro. Del loro legame ad un filone che pochi hanno seguito, che nessuno ha saputo riproporre così come hanno fatto loro. La Commedia dell'Arte, gli interpreti della recitazione a canovaccio più che a copione, i jongleurs provenzali, i giullari, i cantastorie, gli artisti della strada, tutti quelli che ieri come oggi hanno portato un contributo all'Arte più povera e insieme più genuina. Non ci vuol tanto ad essere Artisti, basta essere se stessi. La unicità di ognuno di noi rende la recitazione originale, interessante, irripetibile. Non voglio bluffare più di tanto, i titoli del filone che ho citato (commedia dell'arte, canovaccio, jongleurs etc. etc.) sono più o meno tutto ciò che conosco dell'argomento, la mia cultura in materia finisce li. Però tutti, credo, siamo in condizioni di valutare quanto ho cercato di dipingere pur io che con matite e pennelli non ho mai avuto confidenza. 

Aggiungerei, perché mi viene il ricordo soltanto adesso, una partecipazione di Dario Fo ad uno show televisivo di quelli ben fatti, in voga negli anni '70. Nell'occasione presentò una sua creatura, comunque ripresa dalla tradizione, un monologo in Gramelot francese. Un exploit esilarante, spassosissimo. Era presente in quel momento negli studi televisivi, anzi la performance di Dario era dedicata proprio a lui, il Ministro dell'Istruzione e della Cultura in carica in Francia in quel momento. Il ministro, alla fine, sorrise e soggiunse: On en'apprend tuojours quelq'une (non garantisco sulla correttezza della trascrizione, il Ministro la pronunciò a voce, non la scrisse).

Mi accorgo che sto parlando, anzi scrivendo, a ruota libera. Non credo ci sia nulla di male, si potranno interpretare i significati dopo, sulla scorta di valutazioni anche psicologiche, psichiatriche, psicoanalitiche o legate a rami specialistici, la psicologia del lavoro, quella dell'ambiente di geografia nativa, oppure persino facendo riferimento alle logiche astrali di date e ascendenze.

Scegliamo quel che vogliamo, la spontaneità varrà, credo in ogni caso, ad una migliore interpretazione diagnostica. Dario Fo e Franca Rame un uomo ed una donna che hanno saputo dire e dare molto.

(cliccare sulle foto per ingrandirle)

Venerdì 21 ottobre 2022