Pur essendo domenica, ho avuto questa mattina un contatto da parte di una azienda, con scopi di collaborazioni professionistiche. La conversazione, cominciata attraverso una piattaforma informatica è proseguita poi via telefono per motivi di migliore ricezione audio.

Una contitolare della attività mi ha enunciato le intenzioni mirate a costruire, in ambito turistico, un mondo di relazioni utili alla migliore riuscita di periodi di vacanza attraverso la realizzazione di una rete di benefici connessi, ed ha poi posto accenti marcati sul livello molto spinto in termini di offerta opulenta, addirittura faraonica. Roba per VIP con tutte e tre le lettere maiuscole, un prodotto ad altissimo livello, solo per nababbi. I guadagni sarebbero stati conseguentemente molto forti, adeguati a tutto il contesto in gioco. Si trattava solo di sapersi inserire nei modi più appropriati. Ho risposto che la cosa in sé poteva essere presa in considerazione, non scartata a priori. Se avvalorata, avrebbe potuto far parte di mie nuove prospettive professionistiche.

Ho chiesto, di conseguenza, che fosse messa per iscritto una intesa sui modi reciproci di rapportarci, fra l'azienda ed il sottoscritto, sugli intenti reali della operazione, sulle forme e sulle misure retributive. Mi hanno detto che la cosa non era possibile, il rapporto avrebbe dovuto basarsi su intese telefoniche.

Superata (per così dire) l'immediata perplessità, ho avanzato una ulteriore richiesta; un anticipo da concordare prima dell'inizio della attività, dal momento che la stessa avrebbe da subito comportato spese in termini di tempo ed in temini economici. Nessuna apertura neppure su questo aspetto. Si è tornato a insistere sulla impostazione assolutamente elitaria del ruolo, sui guadagni fuori portata in altri incarichi, sull'esigenza di saper tenere contatti con persone di altissimo livello.

Ho declinato rapidamente la proposta. Quando si fondano sforzi sulla banalizzazione dell'animo e dei sentimenti altrui, i risultati non potranno che essere scadentissimi. Ho imparato da tempo (da me, senza l'aiuto di nessuno) a guardarmi dalle musiche di sirene ingannatrici e dalla scarsa considerazione per il peso morale che sento, nel bene e nel male, di essere ancora capace di possedere, rispettare e distribuire. 

Certi atteggiamenti sono lesivi della stessa intelligenza comune. Sentirseli ripetere con ostinazione attraverso lo svuotamento di ogni contenuto in valori reali rappresenta qualcosa che può essere sopportato per un po di tempo, ma alla lunga deve essere contraccambiato con la dovuta fermezza e senza discussioni.