Pistoia | glorie calcistiche di casa nostra
Giocava con il numero 10, mezzala sinistra si diceva una volta
di Aldo Carpineti
Tutti i più grandi campioni del passato hanno indossato la maglia numero 10. Basti pensare a Pelè, a Maradona, a Luisito Suarez, Sivori, Puskas e tanti altri... si chiamavano mezzepunte per la loro caratteristica di disporre tanto di abilità manovriere quanto di capacità nell'andare in goal. Giocavano anche in una zona del campo in cui queste attitudini potevano essere sviluppate più facilmente. Il centroavanti ha una posizione più statica, la mezzapunta ha maggiore possibilità di movimento.
Ebbene fra i calciatori che non vengono ricordati come espressioni dei massimi livelli forse perché più umili di altri e tuttavia rappresentarono moltissimo per la storia del calcio italiano va annoverato Mario Frustalupi (Orvieto 1942 - Monferrato 1990) che militò in serie A per diverse squadre ma soprattutto si espresse in maniera straordinariamente efficace nella Sampdoria e nella Pistoiese. A Genova cominciò la sua carriera, a Pistoia la concluse. Dopo la Samp e prima della Pistoiese giocò anche nell'Inter e nella Lazio.
Frustalupi era un centrocampista classico, dalla tecnica precisa, un giocatore capace di dare ordine all'intera squadra. Un uomo alla Fabio Capello, per intenderci, o anche alla Andrea Pirlo. Uno che sapeva tenere la palla e sapeva anche servire gli avanti con lunghi lanci dalla propria metà campo.
Ebbe una carriera lunga, personalissimo il suo passo in mezzo al campo e la testa alta, come tengono i campioni, per avere visione dell'intero rettangolo di gioco.
Fu un esempio di continuità calcistica e di correttezza sportiva. Mi piace ricordarlo tanto per analogie geografiche con le nostre due testate giornalistiche quanto per la serietà direi quasi maestosa dei suoi comportamenti. Ha lasciato certamente una traccia, ricordarlo pare doveroso.
Sabato 13 agosto 2022